Progetto sperimentale di innovazione sociale
Educommunity è un progetto sperimentale di innovazione sociale finanziato dal Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di cui è beneficiario il Comune di Campobasso e che vede la Cooperativa Sociale Sirio nelle vesti di ente attuatore.
Il progetto – finanziato a valere sul Fondo di innovazione sociale, istituito dalla Legge di Bilancio 2018 – G.U. Serie Generale n. 32 del 7 febbraio 2019 – si fonda sul contrasto al disagio e la promozione di una sempre maggiore inclusione sociale, attraverso la formazione e l’aggregazione di una nuova comunità educante che sappia fare rete attorno al Centro Educativo per Famiglie e Minori. Una struttura non solo dedicata ai minori istituzionalizzati, ma aperta a tutte le famiglie del territorio come punto di riferimento di supporto e sostegno al ruolo genitoriale, ma anche a questioni di tipo occupazionale o abitativo.
L’obiettivo generale del progetto Educommunity è, infatti, quello di aumentare l’inclusione sociale dei minori presenti nel Comune di Campobasso, seguendo un approccio di prevenzione, che possa ridurre sia gli interventi di tutela dell’autorità giudiziaria che gli inserimenti in comunità educative, grazie alla presenza ed incremento di attori educativi nel contesto comunitario. Educommunity rappresenta, infatti, un progetto di comunità, in grado di rendere i cittadini produttori e fruitori al tempo stesso di servizi, mettendo a sistema le attività di singoli cittadini, imprese, associazioni e istituzioni del territorio.
Le finalità del progetto, congiunte alla creazione del Centro Educativo per Minori, intendono far divenire tale struttura residenziale, semiresidenziale e di servizio, un vero e proprio Centro nevralgico per una nuova comunità educante con l’obiettivo di accogliere tutti i minori, facendo particolare attenzione a coloro che vivono in contesti familiari multiproblematici, utilizzando un approccio inclusivo e integrativo che riduca il ricorso all’“istituzionalizzazione”.